RIFLESSIONI

Il disagio sociale che "vive" attorno a noi

In una Nazione che conta sempre più anziani è veramente “strano” che i servizi offerti siano maggiormente di tipo privatistico, e troppo spesso decentrati e realizzati in località lontane da quelle dove il bisogno reale è maggiore.
In una Nazione che dovrebbe investire sui giovani sembra “assurdo” non disincentivare l’emigrazione verso altri lidi e ancor più non favorire con fondi “reali” gli investimenti di coloro che amano e credono nel proprio lavoro e nel titolo di studio conseguito.
Ai politicanti consiglio di smettere di prendere in giro gli Italiani.

I CAMBIAMENTI CHE NON PIACCIONO
E QUELLI CHE NON SI VOGLIONO VEDERE

Le preesistenti situazioni di povertà e disagio sociale si aggravano per effetto della crisi e della concorrenza economica mondiale. Continuano ad ampliarsi anche nel comprensorio del Golfo di Gaeta le fasce deboli della popolazione che necessitano di un programma di interventi capace di limitarne difficoltà e sofferenze.

Una priorità nella vita dei consumatori deboli è la spesa alimentare poiché i vari passaggi che intercorrono dalla produzione alla vendita di un bene incidono fino al 50% dell’incremento di prezzi dalla produzione alla vendita. A questo scopo, nell’ambito dei mercati rionali e delle frazioni occorre che sia aumentata, segnalandola e rendendola riconoscibile al consumatore, l’area destinata a coloro cioè che annullano i passaggi tra produttore e venditore di prodotti agricoli.
E su questo territorio, anche per garantire la tracciabilità dei prodotti, era stato proposto Il mercato del Contadino itinerante, e A casa del contadino, un tour che permettesse ai cittadini di conoscere le aziende agricole presenti sul territorio.
Per quanto riguarda l’assistenza sociale alle famiglie bisognose, si rende opportuno sviluppare una proposta che sia realizzata insieme ai Comuni che ricadono sul Golfo e che insistono sulle aree circostanti.
In particolare, si potrebbe sviluppare il programma “Adotta una famiglia” per la tutela dei nuclei familiari a rischio di marginalità sociale. Il progetto consisterebbe nell’adozione di una famiglia bisognosa da parte di una rete di famiglie attraverso il coordinamento della Prefettura e delle Forze di Polizia, in modo tale che risorse umane e beni materiali non vadano “sprecati” o peggio “strumentalizzati” politicamente.
Occorre intraprendere una forte iniziativa sociale e politica che porti ad accelerare i fenomeni di integrazione sociale, considerato che è nell’irregolarità e nella marginalità la causa di fenomeni di fragilità sociale , devianza e dispersione scolastica.
Maggiore sicurezza per i cittadini significa anche una diffusione sul territorio di un sistema di videosorveglianza che utilizzi una “Cabina di Regia” per il coordinamento e la riservatezza delle immagini e una più diffusa interconnessione digitale tra gli uffici delle varie forze di polizia impegnate nel controllo del territorio. Essa consentirebbe di gestire in comune le chiamate di emergenza, e quindi una distribuzione più razionale tra le varie forze del pattugliamento del territorio.
Le preoccupazioni dei giovani e degli anziani riguardo ai problemi della legalità convergono sostanzialmente sulla diffusione della criminalità, della tossicodipendenza e sulla crescita della immigrazione clandestina.
Omertà e Indifferenza rappresentano il “male” dei nostri tempi
Dieci milioni di italiani soffrono di disagio mentale, dalla depressione più lieve alle forme schizofreniche più gravi, ma seimilioni rifuggono da qualsiasi terapia, spesso nell’indifferenza o nella complicità di familiari e amici vittime di ignoranza, pregiudizi e luoghi comuni.
Molti sono giovani (la depressione colpisce il 10% degli adolescenti) o giovanissimi (si ammala il 3% dei bimbi tra i 6 e 12 anni). Le cifre sono state date nel corso del convegno ‘Il benessere mascherato’ organizzato a Milano. Il prezzo da pagare per questo silenzio è immenso , sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sanitario.
“Il 20% dei ragazzi depressi non diagnosticati, quindi non trattati, utilizzano stupefacenti come l'hashish. Non solo, a cinque anni dai primi sintomi il 40% di chi soffre di disturbi bipolari non ha ancora ricevuto assistenza, e questi malati 'negati' finiscono per diventare cocainomani” precisa lo Psichiatra Claudio Mencacci, Primario del Fatebenefratelli di Roma.
Spesso la ‘negazione’ in famiglia è frutto di una non comprensione dei sintomi. Per esempio, nel 65% dei casi chi si sta ammalando di schizofrenia non manifesta delirio, aggressività o violenza, ma semplice tendenza all'isolamento che negli adolescenti può essere confusa con una banale crisi adolescenziale, privando così il medico della possibilità di intervenire in tempo.
I social network rappresentano un rifugio, un nuovo mondo creato per costruire un universo virtuale “protetto”, e spesso creano una dipendenza e un allontanamento dalla realtà.
Abbiamo fatto un cammino attraverso la realtà, quella che spesso molti preferiscono non vedere e lasciare vivere e morire in TV o sui giornali.

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