RIFLESSIONI

Droga, Alcool e Depressione dietro l’insoddisfazione e la precarietà

Anni di sacrifici e studio quando più e quando meno per riuscire a conseguire un titolo di studio utile alla ricerca di un lavoro. Inizia successivamente la frequenza dei centri di formazione e l’acquisizione di titoli su titoli per cercare di conquistare un “27”, uno stipendio, una paga che possa soddisfare almeno i bisogni primari di un ventenne.

E poi, in altri casi arriva la laurea, costata sacrifici e rinunce. Ma non basta!
E così c’è chi sceglie la strada di volare via in altri Paesi della UE per cambiare vita; altri invece dopo aver inviato centinaia di curriculum iniziano a provare emozioni cupe, di fallimento e conseguente mancanza di autostima. E da qui inizia il Nostro viaggio attraverso la droga, l’alcol, la bulimia, l’anoressia, sensi di colpa che tutto distruggono e consumano.

La depressione, viscida e pronta a scivolare nelle loro anime e sconvolgere la vita di intere famiglie, lentamente si impadronisce di tutto.

E così lo “sballo” li allontana dalla realtà di un mondo nel quale non ci si riconosce. Un’esperienza che piacevolmente gli fa provare la pace dello spirito, senza pensieri, senza programmi e progetti, senza un domani.

Ci si ritrova per riprovare, associando droghe nuove e vecchie, alcol e pasticche che allontanano dalla vita reale.
Ma per continuare a “sognare” c’è bisogno di soldi e per guadagnare in un mondo senza lavoro a volte si accettano compromessi.
Il sistema rende tutti schiavi di una flebo che non vorremmo mai staccare per non vivere mai più la realtà.

E mentre tutto questo è vivo e gira attorno a noi, siamo sempre noi che spesso facciamo finta di non vedere e di non sentire e quando parliamo è troppo tardi per…permettergli di tornare nella realtà senza che il danno sia divenuto irreparabile.

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